E’ un’abitudine di molti, che ci accompagna in tutta la giornata: per colazione, dopo pranzo, a metà pomeriggio e anche dopo cena. Amaro o dolce, corretto o macchiato, lungo o ristretto, il caffè è una piccola bevanda che viene consumata da quasi tutte le persone, a quasi tutte le età (evitando i bambini ovviamente!).
Ma sappiamo come arriva questo caffè nelle nostre tavole? Quanto e quale lavoro esiste dietro ad una normale e apparentemente semplice tazzina di caffè? Molto più lavoro di quando possiamo immaginare.
1. Le piante del caffè sono dei sempreverdi, hanno foglie larghe, frutti bianchi che vengono chiamate ciliegie del caffè e queste devono essere raccolte subito appena sono mature.
2. Una volta che queste bacche vengono raccolte, a mano ovviamente (la tecnica di chiama picking) vengono poi divise per grado di maturazione.
3. Queste ciliegie vengono poi schiacciate (a secco, per la lavorazione dei semi più industriale, mentre in umido per i caffè più pregiati) e aperte, all’interno di ciascuna si trovano i semi, ovvero le fave, quei “semi” che usiamo per fare il caffè.
4. Questi vengono fatti essiccare, o al sole o tramite la combustione in essiccatoi meccanici.
5. Quando i chicchi sono secchi, vanno fatti tostare in apposite macchine che utilizzano come principio i vortici di aria al alta pressione.
6. Ora i chicchi di caffè sono pronti, hanno il classico colore marrone scuro e sono molto leggeri; vengono messi sottovuoto e inseriti nella grande distribuzione.
7. Il caffè arriva così nelle nostre case: basta macinarlo e preparare semplicemente il caffè!